Incontri 25/26

INCONTRI

Le conferenze ibride (presenza + diretta streaming) del Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” APS

in collaborazione con la Biblioteca civica “Natalia Ginzburg” di Torino e con il patrocinio di Città di TorinoBiblioteche civiche torinesipolo culturale Lombroso16

Anno 2025/26

un mercoledì al mese, alle ore 18.00

Le prenotazioni per ogni incontro aprono tre settimane prima. A questa pagina il link per registrarsi (in presenza e online)

mercoledì 8 ottobre 2025
ECCEZIONALMENTE PRESSO LA SALA CONFERENZE DEL MUSEO EGIZIO DI TORINO (via Maria Vittoria, 3 M)

INAUGURAZIONE XXII ANNO

mercoledì 5 novembre 2025

ECCEZIONALMENTE PRESSO LA SALA CONFERENZE DEL MUSEO EGIZIO DI TORINO (via Maria Vittoria, 3 M)

GABER, SEXUS ET POLITICA

Storia di una censura fallita (con qualche giro di do)

MASSIMO MANCA, GIGI SPINA

C’era una volta Virgilio… Marone, direte voi. No, Savona, un giovane siciliano armato di Cetra. Non era Renzo, ma sposò Lucia. Un giorno Virgilio (sempre Savona), andò in cerca di Nasone… Ovidio, direte voi. No, Gaber. Savona si divertiva a sfogliare antologie della letteratura latina. Vi trovava testi che erano buoni non solo per le interrogazioni, ma per diventare cantiunculae, come avrebbe detto Cicerone. Tradotti a dovere, non come le versioni in classe, e messi in musica, potevano spalancare per il pubblico degli anni ’70 un mondo molto interessante, quello della società romana antica, con i suoi vizi e le sue virtù. E così nacque Sexus et politica, un LP che magari fece intravedere a qualcuno anche droga e rock&roll. E così arrivò la censura, ma quei suoni e quei testi continuarono a circolare clandestini, finché, nel 2003, la censura non riuscì più ostacolare quell’impresa davvero originale. Massimo Manca e Gigi Spina (con la collaborazione musicale di Claudio Valerio Manca) la riproporranno per il pubblico del Club con tante sorprese…

mercoledì 21 gennaio 2025

MORTACCI LORO

Mostri, spettri e defunti irrequieti nell’Antichità

TOMMASO BRACCINI, SILVIA ROMANI

In quello che forse è il più celebre romanzo di vampire, Carmilla di Le Fanu, tra i testi che non possono mancare nella biblioteca del provetto vampirologo ce n’è anche uno antico, Il libro delle meraviglie di Flegonte di Tralle. Ma davvero in Grecia e Roma c’erano gli antenati di Dracula? Scopriremo che non è proprio così, anche se non mancavano morti aggressivi e pericolosi, fino ad arrivare nel mondo bizantino che tra i suoi incubi annovera un Aldilà infestato anche da esattori delle tasse.
Va così da Esiodo in poi: si muore e fra le tante sorti possibili a disposizione, ti capita anche di diventare uno di quei demoni che se ne vanno in giro, indisturbati, per la terra, compagni degli uomini e benevoli pure. Antenati, pare, di quei daimon in forma di animale che accompagnano la vita degli umani nel romanzo La bussola d’oro di Philip Pullman. Per precauzione, sia i Greci sia i Romani avevano riti precisi al millimetro per occuparsi di quei giorni speciali in cui i morti tornano in città, pericolosamente vicini al mondo dei vivi: le feste delle Antesterie per i Greci, i Lemuria per i Romani.

mercoledì 18 febbraio 2026

I CLASSICI IN CARCERE

Studio, libertà e (qualche) fraintendimento

TOMMASO SPAZZINI VILLA, CRISTINA PACE

Lo studio e la cultura, lo sappiamo, sono un diritto: lo sancisce la Costituzione, per tutti e tutte. Dunque anche per chi si trova in carcere, dove istruzione e laboratori artistici sono previsti anche in quanto “attività trattamentali”.
Capita allora che, studiando o facendo teatro, partecipando a un progetto artistico o a un laboratorio di scrittura creativa, le persone detenute incontrino i classici. O viceversa. Quale senso sprigionano le opere alle origini della nostra memoria culturale in un contesto tanto difficile, a contatto con la vita di chi ha molto sbagliato? Ha senso proporre opere antiche e ‘difficili’ a persone che non di rado hanno cominciato a studiare in prigione? E a cosa possono servire? Non sarebbe meglio insegnare loro qualcos’altro?
Proviamo a porci queste domande a partire dalle nostre esperienze, offrendo qualche precisazione e (forse) qualche proposta.

mercoledì 18 marzo 2026

L’UOMO, IL VIAGGIO, IL MARE

Miti di ieri e di oggi nel cinema

ROBERTO DANESE, DONATELLA PULIGA

Due film importanti basati su ipotesti antichi, legano le fasi della narrazione attraverso immagini evocative e profondamente significative del mare: il mare che unisce e il mare che divide i popoli e le culture. In Nostos di Franco Piavoli il mare è il luogo della progressiva rinuncia all’eccesso di cultura che provoca eventi disumani come la guerra, ma è anche il luogo della riflessione e della riconquista simbolica della dimensione più ancestrale e naturale dell’uomo. In Medea di Lars von Trier il mare, la cui immagine apre e chiude il film, racconta la condizione liminare della protagonista, ancorata disperatamente a una terra che non la vuole, prime sommersa e poi restituita dalle onde a un mondo straniero, per poi ritornare e avvolgerla in un abbraccio destinato a prtarla lontano dal luogo del dolore.

mercoledì 15 aprile 2026

VERSO L’UTOPIA E OLTRE

Strategie per una vita perfetta

MICHELE NAPOLITANO, FRANCESCA ROMANA BERNO

I Romani non avevano un’utopia. Non fantasticavano di un luogo perfetto o di un regno favoloso dove tutto funzionava a meraviglia. Quel luogo per loro esisteva. L’utopia dei Romani era il loro passato. Quello che i Greci spesso trasfondevano nel fantastico, in un luogo e una dimensione altra, i Romani lo collocavano nelle loro case, semplicemente spostando all’indietro la linea del tempo. Quindi l’utopia veniva a coincidere con l’esempio dei grandi. La perfezione era esistita davvero: si era persa, ma, poiché si era verificata una volta, si poteva anche ripetere. Quindi, come ricreare il passato? Modellando la propria vita sugli esempi storici, e creando la perfezione all’interno di sé. Svuotati da occupazioni e preoccupazioni, riempiti di serena accettazione di sé e del mondo, possiamo essere noi stessi, con il solo aiuto della ragione, il non-luogo ideale dove nulla di brutto può succedere.

mercoledì 13 maggio 2026

LA SCENA E LA VITA

Figure dal teatro antico e dagli angoli del nostro tempo

LIDIA PALUMBO, PIERA DE PIANO

Noi umani parliamo gli uni con gli altri, non soltanto per comunicarci informazioni sul mondo, ma soprattutto per raccontarci storie. Nel teatro antico, e sui marciapiedi del nostro tempo, gli umani raccontano storie creando mondi in cui vanno ad abitare gli ascoltatori, per tutta la durata del racconto. Quando il racconto è un racconto visivo, accade che le parole del narratore sono in grado di trasformare gli ascoltatori in spettatori. La nostra parola chiave è la parola spettatori. Gli antichi sapevano che tutto ciò che è spettacolo ha una dimensione magica, perché lo spettacolo è precisamente ciò che hanno in comune la finzione e la realtà: è spettacolo, per lo spettatore, infatti, non soltanto quello che avviene sulla scena del teatro, ma anche quello che avviene ai vicini della porta accanto. Come ciò possa accadere, lo spiega Aristotele nella Poetica