Fondatore

Prof. Ezio Mancino

Prof. Ezio Mancino

Ezio Mancino, nato a Parma nel 1941, si è laureato in Lettere antiche all’Università di Torino nel 1967. Ha insegnato nei Licei, scientifico e classico, di Chieri e dal 1980 al Liceo Classico Massimo D’Azeglio di Torino, per poi andare in pensione nel 1998. Oltre a numerosi interventi a Convegni e a Corsi di aggiornamento, vanta una vasta bibliografia, della quale si ricordano i testi scolastici pubblicati presso le Case Editrici Loescher, Lattes e Edizioni dell’Orso.

Per capire chi è stato Ezio Mancino, fondatore del Club di Cultura Classica, ci affidiamo alle parole di una sua allieva.

“Per capire meglio chi è stato Ezio Mancino bisogna salire sulla macchina del tempo e tornare ai primi anni Ottanta. Il Professore varca per la prima volta le porte del prestigioso Liceo “D’Azeglio di Torino”, dove resterà sedici anni, fino al termine della sua carriera scolastica (cominciata al Liceo “Balbo” di Chieri).
I suoi allievi ricordano di essere stati iniziati al triennio da un lungo discorso di quell’insegnante di latino e greco che spiega loro come a volte succeda, a scuola, che alcuni docenti lascino un segno importante nei loro allievi. Frasi che non scorderanno più e che formeranno le loro personalità. Cita personaggi illustri che hanno frequentato quelle aule prima di loro e intanto i ragazzi capiscono che anche quelle parole, le sue, lasceranno un segno. A distanza di più di trent’anni, ora molti di loro sono seduti dietro una cattedra o svolgono altre professioni, ma quei segni sono rimasti, figli di un tempo e di un modo di concepire la scuola profondamente diversi. Il Prof. Ezio Mancino non c’è più, ma molti suoi allievi, una volta divenuti insegnanti, hanno seguito il suo modello. Nelle sue lezioni non è mancato nulla, perché – oltreché dei classici – è stato capace, senza alcuna aspirazione propagandistica, di parlare ai ragazzi del valore della politica e di fargli capire quanto sia importante non smettere mai di essere curiosi, lui che negli ultimi anni aveva voluto anche tornare alla campagna, mettere le mani nella terra, nella casa di Murazzano costruita con la passione che caratterizzava ogni sua impresa. E di passioni in tutti questi anni ne ha vissute molte, lavorando, viaggiando, coltivando quel genere di legami intellettuali fatto di citazioni, di ironia sottile, di battute sagaci, di grande curiosità intellettuale. Ripeteva spesso il motto del suo autore preferito, Seneca, insuperato filosofo sul tema del tempo e della morte. “Vivi come se ogni giorno dovessi morire”. L’insegnamento senecano sulla completezza della vita Il Prof. Mancino lo ha messo in pratica ogni giorno, perché la sua è stata un’esistenza davvero piena: di interessi, di progetti, di iniziative.
Dieci anni fa nasceva il Club di Cultura Classica: corsi di Greco e Latino, gratuiti e aperti a tutti. Un’operazione di volontariato culturale che – in un mondo in cui, come lui amava ripetere, stanno tornando i barbari – avrebbe meritato titoli in prima pagina. E poi ci sono i suoi libri: l’elenco sarebbe lungo ed è comunque facilmente reperibile, a testimonianza della sua passione per il mondo dei classici, che lo ha accompagnato sempre e che ha saputo trasmettere con un entusiasmo trascinante. A chi lo ha conosciuto, mancano la sua ironia sottile, la sua penna unica, la sua voce, che ha accompagnato la formazione di tanti ragazzi, rendendo indimenticabili quelle ore sui banchi del liceo, che altrimenti sarebbero state insopportabili. La giovinezza di molti di loro è stata ricca anche grazie ai suoi consigli e ai suoi insegnamenti. Cose che non si dimenticano.”


Bibliografia

  1. Proposta di un nuovo strumento didattico; il dizionario valenziale di latino (in collaborazione con S. Favarin), “Orientamenti pedagogici” 28/4, 1981, pp. 636-53.
  2. Tradurre dal latino, Torino, Loescher 1982.
  3. Consultazione del dizionario e metodo della traduzione secondo la grammatica della dipendenza, in “Atti del IV Convegno Nazionale Discipline Classiche e nuova secondaria”, I, Foggia, Atlantica Editrice 1986, pp. 182-91.
  4. Realtà di Roma antica, Torino, Loescher 1986.
  5. Il lessico; dal Forcellini al computer, in “Taccuini CIDI” 3, 1986, pp. 38-43.
  6. Applicazione della grammatica della dipendenza in un dizionario valenziale con esempi di descrizione su verbi latini e greci, “Taccuini CIDI”, 1988, pp. 49-55 e 151-62.
  7. Tradurre dal greco, Torino, Loescher 1989.
  8. Fiducia, fidus, fido; tre voci per un dizionario valenziale-didattico, “Aufidus” 8, 1989, pp. 95-111.
  9. Sintassi greca elementare, Torino, Loescher 1990.
  10. Alcuni suggerimenti per la stesura di un dizionario valenziale – didattico (con uno specimen di descrizione dei lemmi da Aaron a ablacto), “Latina Didaxis IV” a cura del D.AR.FI.CL.ET, 1990, pp. 53-86.
  11. L’acchiappaverbi, Torino, Loescher 1991.
  12. Esercizi greci I e II del Corso di Lingua greca a cura di F. Montanari, Torino, Loescher 1993; II ed. 1998.
  13. Educare a Roma, esercizi di morfosintassi e antologia di brani pedagogici, Torino, Loescher 1994.
  14. Dal mito al romanzo, generi letterari in Grecia (in collaborazione con L. Bertelli), Torino, Loescher 1996.
  15. Latina lingua, corso di lingua e civiltà latina, costituito dai seguenti volumi: Teoria, Esercizi 1 con dizionario e tavole grammaticali, Esercizi 2, Romanus civis (la vita quotidiana dei Romani), Guida dell’insegnante, Torino, Lattes 2002.
  16. Teoria della traduzione e modello di dizionario latino (a-acutus), Alessandria, Edizioni dell’Orso 2006.