Seminario | UN LINGUAGGIO SENZA TEMPO

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da giovedì 5 febbraio 2026 // h 17.45

Liceo D’Azeglio // via Parini, 8

UN LINGUAGGIO SENZA TEMPO

Riflessioni dell’Arte classica

Rosanna Palumbo

Nel corso del seminario, affronteremo la trattazione dell’arte classica esaminando i fenomeni della copia, del riuso e della citazione novecentesca e contemporanea, per dimostrare che essa non è un retaggio statico ma un linguaggio vivo, sempre capace di generare nuove visioni. Lungi dall’essere solo un modello irripetibile, essa si configura come sistema dinamico in cui serialità e riproduzione prevalgono sull’unicità: la copia diventa strumento di ammirazione e mediazione culturale, dal Rinascimento al Neoclassicismo, rivelando il rapporto sfuggente tra originalità e imitazione. Dal Medioevo al Barocco, il riuso trasforma frammenti antichi in nuovi manufatti, adattandoli a funzioni e contesti diversi e stabilendo un dialogo tra passato e presente. Anche il Novecento, pur segnato da avanguardie e rotture, recupera la tradizione greco-romana: Picasso e De Chirico, ad esempio evocano forme e atmosfere atemporali, mentre il movimento del “Ritorno all’Ordine” valorizza la chiarezza e i volumi classici come antidoto al caos. Nell’arte contemporanea, infine, Mapplethorpe, Mitoraj, Paolini, Fabio Viale propongono nuove letture dell’eredità classica, attualizzandone significati e simboli e dimostrando la sua perenne vitalità.


Mi piace moltissimo anche quella zona presso il laghetto, dove si trovano le statue greche circondate dall’edera: l’insieme dà l’impressione non tanto di un giardino, quanto di un ginnasio o di una palestra greca.
Cicerone, Ad Quintum Fratrem

giovedì 5 febbraio

LEZIONE 1

L’ORIGINALE ASSENTE
L’arte classica oggetto di copie, multipli e serialità

L’arte classica non è solo sinonimo di unicità e irripetibilità, ma anche di un dialogo costante tra originale e copia. La diffusione di repliche e multipli rivelava un diverso modo di intendere l’autorialità, dove la riproduzione era strumento di conoscenza e prestigio. Nella Roma della tarda Repubblica e dell’Impero, la copia divenne omaggio e reinterpretazione, rendendo la serialità un tratto distintivo dell’arte antica.


Nella città di Siracusa, sull’isola di Ortigia, sorgeva il tempio di Minerva, che i Greci chiamavano ‘Athenaion’ e i Romani ‘Tempio di Minerva’. […] Questo luogo, un tempo celebre per i suoi culti antichi, è oggi la Cattedrale della Natività di Maria Santissima.
Tommaso Fazello, De Rebus Siculis Decades Duae

giovedì 12 febbraio

LEZIONE 2

USI E RIUSI
Il viaggio dell’arte classica nel tempo

Dal Medioevo al Barocco, frammenti e materiali antichi furono riutilizzati per creare nuove opere, assumendo funzioni e significati inediti. L’arte classica viaggia nel tempo non solo come eredità, ma come presenza viva che si trasforma. I reperti antichi, sottratti alla loro condizione originaria, diventano elementi di un linguaggio nuovo, adattato ai valori estetici e simbolici delle epoche successive.


Pictor classicus sum.
Giorgio De Chirico, Il ritorno al mestiere

giovedì 19 febbraio

LEZIONE 3

CLASSICO CONTEMPORANEO
Dialoghi tra l’arte greco-romana e moderna

L’arte classica continua a ispirare la ricerca moderna e contemporanea. Da Giorgio De Chirico a Picasso e al movimento del “Ritorno all’Ordine” che riscoprirono equilibrio e misura, fino ai fotografi e scultori odierni, il dialogo con l’antico rimane fertile. Mapplethorpe, Mitoraj, Paolini e Fabio Viale reinterpretano l’eredità classica per riflettere su identità, fragilità, bellezza e sul significato stesso del creare arte.


Rosanna Palumbo

Laureata all’Università degli Studi di Torino con una tesi su “La genesi della Critica d’Arte di Lionello Venturi”, ha orientato la sua vita professionale verso l’insegnamento della Storia dell’Arte e dei Beni Culturali nei licei. Con passione ha seguito generazioni di studenti, promuovendo l’Arte come strumento fondamentale per interpretare la realtà. È stata referente, e talvolta ideatrice, di numerosi progetti didattici in collaborazione con i musei torinesi. Convinta sostenitrice dell’interdisciplinarità, la considera un metodo educativo essenziale per sviluppare una visione complessa e integrata del sapere, capace di affinare uno sguardo critico, creativo e consapevole sul mondo.