SEMINARI
Gli approfondimenti tematici del Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” ONLUS
Anno 2022/23
il martedì o il giovedì, alle ore 17.30 (se non diversamente indicato)
Per seguire i seminari è necessario essere iscritti come Socio o come Socio studente per l’anno 2022/23 (l’Amico non può seguire i seminari).
giovedì 3, 10 e 17 novembre 2022
Poeti in poesia
Le Muse e Orfeo nelle Metamorfosi di Ovidio
Silvia Lerro
Enorme raccoglitore di miti e storie, le Metamorfosi ovidiane hanno per vera protagonista la narrazione: il seminario si propone di analizzare le tecniche attraverso le quali, all’interno del poema, i racconti sono inanellati senza soluzione di continuità e talvolta affidati da Ovidio alle voci e al talento dei personaggi stessi. La riflessione sarà incentrata in particolar modo sulle figure delle Muse e di Orfeo: personaggi che, secondo il mito, attendono alla creazione stessa del genere poetico. Nelle Metamorfosi essi divengono artefici di un complesso tessuto narrativo le cui storie si incastrano tra loro e danno occasione di riflettere sull’abilità di racconto di Ovidio.
giovedì 3 novembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
La libido narrandi delle Metamorfosi
La prima lezione si concentrerà sull’analisi delle Metamorfosi come poema del racconto: a partire dal tessuto di storie di cui si compongono i quindici libri ovidiani, verranno messi in luce episodi e personaggi che concernono la rappresentazione dell’atto stesso della narrazione.
giovedì 10 novembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
A colloquio sull’Elicona
Immersione nel quinto libro delle Metamorfosi ed esplorazione del colloquio tra le Muse e Atena. Particolare attenzione sarà dedicata alla sfida poetica tra le Muse e le Pieridi, episodio in cui lo sfoggio di abilità narrative raggiunge uno dei culmini del poema.
giovedì 17 novembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
Orfeo, il vate divino
Analisi della complessa struttura del decimo libro e della figura dell’Orfeo ovidiano. Nel trattare l’organizzazione della sua vicenda e del suo canto si delineeranno alcuni parallelismi con il quinto libro.
martedì 29 novembre, 6 e 13 dicembre 2022
Smettiamola d’esser pigri!
Chiaffredo Bussi
Questo breve percorso intende affrontare e analizzare alcune esortazioni a non essere pigri che si incontrano in letteratura latina. La pigrizia, infatti, è antitetica alla formazione e all’ethos del vir romanus, la cui fortitudo si definisce in positivo come alacre capacità di agire e, se necessario, di affrontare e supportare le difficoltà e, in negativo, come assenza di pigrizia e inerzia. Questi vizi sono inoltre collegati con l’invidia. Sono dunque anche un grave pericolo per lo Stato.
Verranno allora indagate le esortazioni all’alacrità per fare il bene dello Stato, a partire da quella che Cicerone rivolge ai senatori che dovranno condannare Catilina e i suoi seguaci.
Ma quando un poeta vorrà raffigurare una situazione di degrado morale, in cui il male si insedia al posto del bene, prendendone le sembianze, anche il male dovrà essere compiuto senza pigrizia e ogni residuo scrupolo di coscienza diventerà, in questo capovolgimento, una nefasta pigrizia.
Di tale meccanismo di rovesciamento è ben consapevole Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata. Il concilio di demoni è una replica e un rovesciamento del concilio degli dei: per loro il trionfo delle armate cristiane è un pericolo da scongiurare in ogni modo e senza pigrizia.
martedì 29 novembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
Segnitia, ignavia, inertia: che cosa deve evitare il vir romanus
Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza? (Cic In Catilinam I)
Così Cicerone rimprovera i senatori perché non hanno ancora provveduto con forza contro quel cittadino pericoloso. Fortitudo è l’attributo per eccellenza del vir romanus e racchiude in sé numerose altre virtù; al contrario segnitia, ignavia, inertia sono i vizi che il vir fortis deve accuratamente evitare, perché qualificano irrimediabilmente il cittadino malvagio ed extra leges.
Si leggeranno testi da Cicerone, Catilinarie e Verrine; Virgilio, Georgiche ed Eneide; Tacito, Agricola.
martedì 6 dicembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
Liberarsi dalla pigrizia per fare il male
Ah indolenti! Un padre greco poté dare alle figlie le armi della vendetta e lieto di quelle sventure inondare di sangue i sonni tranquilli dei giovani: e noi, moltitudine fiacca? (Stazio, Tebaide V, vv. 118-120, trad. ita. di Traglia-Aricò)
Sulla scia di Cicerone che invitava a liberarsi dalla pigrizia per agire bene e prontamente nell’interesse dello Stato e cacciare chi ne era il cancro, nel V libro della Tebaide di Stazio una donna, Polisso, invita le concittadine dell’isola di Lemno a non essere segnes (cioè, pigre) per mettere mano a una grande impresa. Ma Polisso è fuori di sé, invasata dalla divinità, e la grande impresa sarà un’orribile carneficina.
Si leggeranno testi dalla Tebaide di Stazio (si consiglia in particolare la lettura del libro V) e dalla invettiva In Rufinum di Claudio Claudiano.
martedì 13 dicembre, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
Demoni pigri
Noi trarrem neghittosi i giorni e l’ore / né degna cura fia che ‘l cor n’accenda? / e soffrirem che forza ognor maggiore / il suo popol fedele in Asia prenda? (Gerusalemme liberata, canto IV, stanza 13)
Satana in persona segue gli esempi di Cicerone e di Stazio: anche lui rimprovera i diavoli perché troppo neghittosi a portare guerra sulla terra contro le armate cristiane di Goffredo. I diavoli dovranno svegliarsi e provvedere a fare ciò che sanno.
Si consiglia la lettura del canto IV, stanze 1-17 della Gerusalemme liberata.
martedì 17, 24 e 31 gennaio 2023
Una caduta “senza rumore”?
La fine dell’Impero romano d’Occidente
Giuliana Besso
L’ultima puntata del viaggio nella romanità ci porta ad indagare la storia dell’impero nel IV e nel V secolo d.C.: il tentativo di riforma amministrativa di Diocleziano, l’impero cristiano di Costantino, l’intransigenza di Teodosio, fino al declino e alla caduta. Ad intrecciarsi con le gesta di queste figure di imperatori, le popolazioni dei “barbari”, che dilagano nell’impero d’occidente, ora migranti accolti entro i confini e integrati nell’esercito, ora violenti invasori da sterminare. Cercheremo di comprendere le cause, remote e prossime, e le conseguenze, del processo che portò alla “caduta” dell’Impero. Anche se i contemporanei non percepirono l’evento in modo drammatico, per noi rappresenta ancora la fine di un’era.
martedì 17 gennaio, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
Il dominato e la riorganizzazione dell’Impero
Dopo la grave crisi politica e militare che attraversò il III secolo, Diocleziano riuscì a mettere in atto una profonda riorganizzazione amministrativa dell’impero, istituendo la tetrarchia e moltiplicando i centri di potere. Per dare stabilità mise in atto numerose riforme, intese a rafforzare l’autorità dell’imperatore, attuando anche una violenta persecuzione contro i cristiani.
martedì 24 gennaio, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
La riunificazione sotto Costantino
Dalla guerra civile sorta dopo la morte di Diocleziano emerse la figura di Costantino, che per l’ultima volta riuscì nell’impresa di unificare l’impero, portando però la capitale a Bisanzio e spostando quindi il baricentro del potere verso oriente. Costantino è da ricordare per la concessione della libertà di culto a tutti gli abitanti dell’impero e per la convocazione del primo concilio ecumenico della chiesa cristiana.
martedì 31 gennaio, ore 17.30 | Liceo D’Azeglio e online
La fine è un nuovo inizio?
Gli anni successivi alla morte di Costantino furono drammatici: furono un fallimento il tentativo di restaurazione del paganesimo e le lotte contro le popolazioni barbariche, che portarono anche alla morte dell’imperatore Valente. Dopo la relativa stabilità del regno di Teodosio, l’inizio del V secolo segnò un susseguirsi di occupazioni, di saccheggi e di scontri sanguinosi. La deposizione di Romolo Augustolo nel 476 d.C. è una data simbolica, ma decisiva per la storia europea.
giovedì 23 febbraio, 2 e 9 marzo 2023 | Seminario ESCLUSIVAMENTE ONLINE
Indossare il proprio patrimonio
La funzione dei gioielli in Roma antica
Aglaia McClintock
Gli ornamenta muliebria erano una prova tangibile della ‘ricchezza’ femminile, della discendenza, dello status, della capacità di partecipare ai culti religiosi. E sembra che a Roma tendenzialmente si trasmettessero da donna a donna. Le matronae, particolarmente consapevoli del valore di integrazione sociale dei gioielli, avevano difeso strenuamente il loro diritto a indossarli, contro la lex Oppia che ne aveva vietato l’utilizzo. Cornelia, la madre dei Gracchi, non ebbe in eredità i preziosi oggetti della madre, ma presentò al mondo i suoi figli come se fossero gioielli. Nella narrazione ideologica romana della prima età imperiale i figli prendono il posto dei gioielli per rappresentare lo status, conferendo alle problematiche relative alla discendenza e all’eredità simbolica una nuova complessità.
giovedì 23 febbraio, ore 18.00 | ESCLUSIVAMENTE ONLINE
195 a.C. Le donne lottano per i loro gioielli
giovedì 2 marzo, ore 18.00 | ESCLUSIVAMENTE ONLINE
Sono i figli i veri gioielli delle donne?
giovedì 9 marzo, ore 18.00 | ESCLUSIVAMENTE ONLINE
Eredità preziose
martedì 21 e 28 marzo, 4 aprile 2023 | SEMINARIO IN PRESENZA, ONLINE IN DIFFERITA NEI GIORNI SUCCESSIVI
La musica nel mito greco
Anna Ferrari
Benché la dimensione musicale del mondo greco ci sia in gran parte sconosciuta, è certo che essa avesse un ruolo di primo piano in molti contesti della vita quotidiana: la poesia, la danza, le rappresentazioni teatrali, i riti religiosi, i banchetti, le gare sportive e i combattimenti militari erano accompagnati dalla musica. L’invenzione degli strumenti musicali era attribuita a dèi ed eroi e molti suggestivi racconti del mito erano imperniati su figure di cantori leggendari, di dèi musicisti, di prodigi che avvenivano a suon di musica. Sulla base dei testi letterari antichi, delle raffigurazioni iconografiche e dei reperti archeologici cercheremo di ricostruire l’affascinante presenza della musica tanto nei racconti del mito quanto nella vita quotidiana dell’antichità.
martedì 21 marzo, ore 17.30 | Liceo CAVOUR, corso Tassoni 15 (Torino)
I divini poteri della musica
Animali selvaggi che si radunano, sbucando dalle foreste e dalle montagne, per seguire la soave melodia del cantore Orfeo; creature del mare che, incantate dall’arte del musico Arione, corrono in suo soccorso per salvarlo dalle acque; Sirene dalla voce ammaliante, alla quale è impossibile resistere; pietre immense che si spostano da sole e si allineano a suon di musica per formare mura di imponenti città… la mitologia è ricca di racconti che mettono in evidenza gli straordinari poteri della musica, disciplina prediletta da Apollo e cara alle Muse che le danno il nome. Ricorderemo i principali di tali racconti, che lasciano intuire il ruolo di primo piano esercitato dall’arte musicale nei diversi momenti della vita privata e pubblica dei Greci.
martedì 28 marzo, ore 17.30 | Liceo CAVOUR, corso Tassoni 15 (Torino)
La musica e gli dèi
La musica è spesso il terreno sul quale uomini e dèi entrano in competizione: lo raccontano miti come quelli di Atena e Marsia, di Apollo e Pan, di Orfeo ed Euridice, o altri episodi meno noti, nei quali spesso gli esseri umani, sconfitti, vanno incontro a destini terribili. Ma è anche strumento di salvezza, fisica e spirituale: i medici antichi facevano ricorso alla musica per curare la depressione e varie malattie mentali, e molti riti misterici (dionisiaci, eleusini, orfici, isiaci) ponevano nella musica il loro momento culminante. Non sempre, però, le soluzioni musicali proposte erano comprese dal pubblico: in un passo di una commedia perduta del poeta ateniese Ferecrate la Musica, personificata, esprime il suo lamento per il modo in cui viene trattata dai contemporanei…
martedì 4 aprile, ore 17.30 | Liceo CAVOUR, corso Tassoni 15 (Torino)
Musicisti, cantori e strumenti musicali
L’invenzione degli strumenti e dei diversi generi musicali, che in molti casi la filologia e la scienza dell’antichità ci permettono di ricostruire nelle loro fasi storiche, sono al centro di alcuni miti famosi, che illustrano anche qual era la posizione sociale dei musicisti (a partire dai tempi di Omero, con i cantori più celebri come Demodoco e Femio). Attraverso il mito cercheremo di far luce, oltre che sull’immaginario antico, anche sulla realtà storica di una disciplina che purtroppo in molti suoi aspetti ci sfugge ma che dovette caratterizzare nel profondo la vita spirituale dei Greci, sconfinando nella filosofia, nella matematica e nella scienza.
mercoledì 12, lunedì 17 e mercoledì 26 aprile 2023
Eroi classici sulla scena
Elisabetta Pitotto
“Eroi classici sulla scena” è un ciclo di tre incontri seminariali dedicati all’analisi delle opere previste dall’INDA in cartellone per la prossima primavera / estate e legate dal concept “Uomini e dèi”.
La prima lezione sarà dedicata alla Medea di Euripide, un dramma che limita il conflitto agli uomini, indagandone con sottigliezza sofistica le cause psicologiche e arrivando a coinvolgere una madre e i suoi stessi figli.
Il secondo incontro sarà rivolto al Prometeo incatenato di Eschilo, tragedia emblematica del contrasto fra Zeus, re degli dèi, e Prometeo, titano benefattore del genere umano e capace di ergersi per il suo scopo anche contro il potere celeste.
Il terzo appuntamento analizzerà invece la Pace di Aristofane, dove assistiamo al tentativo degli uomini di ricuperare in cielo Eirene, in lotta contro Polemos, incarnazione stessa di quella guerra del Peloponneso che stava fiaccando le risorse, non solo economiche, di tutte le parti in lotta.
Come di consueto, il tema di ciascuna pièce sarà approfondito con opportuni paralleli alla letteratura latina e non solo, e quando possibile confrontato con le rappresentazioni operistiche capaci di coniugare teatro e musica.
mercoledì 12 aprile, ore 17.30 | Esclusivamente online
Medea e il conflitto interiore
lunedì 17 aprile, ore 17.30 | Esclusivamente online
In lotta per la pace
mercoledì 26 aprile, ore 17.30 | Esclusivamente online
Prometeo, titano e benefattore
martedì 16, 23 e 30 maggio 2023
Il canto spiegato
L’affermazione della filologia scientifica come perdita della vita epica del popolo greco
Ettore Michele Lalli