Inaugurazione 10° anno Club di Cultura Classica “Ezio Mancino”
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L’ex Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Dirigente scolastico e attualmente Consigliere Regionale Gianni Oliva, il filologo classico e docente universitario Gianfranco Gianotti, la nuova Presidente dell’associazione Maria Antonietta Carbone sono stati i conduttori dell’inaugurazione del nuovo anno – il decimo – del Club di Cultura Classica che da dieci anni, a Torino, promuove corsi di lingue classiche e attività culturali gratuite e aperte a tutti.
A organizzare e dirigere l’evento – a cui ha preso parte un folto pubblico, più di 120 persone, e a cui ha partecipato anche un incuriosito Bruno Gambarotta – Luca Mancino, figlio del fondatore del Club, Ezio Mancino, scomparso la scorsa estate.
Un’eredità difficile da raccogliere, la sua, ma il clima non è stato improntato alla commemorazione nostalgica.
C’è aria di novità e voglia di continuare ad intraprendere strade nuove, perché la cifra distintiva dei membri dell’associazione sta proprio nella convinzione che nei testi classici ci sia davvero il mondo e che comprendere e continuare a studiare quelle opere significhi non disperdere un patrimonio immenso.
A dare una nota di originalità all’inaugurazione anche Generoso Urcioli, che ha presentato al pubblico le iniziative di Archeoricette, un’associazione di archeologi a caccia di antiche ricette da realizzare con ingredienti rigorosamente biologici.
Nel corso dell’evento, gli ospiti hanno così potuto assaggiare biscottini dal sapore antico, che sono stati offerti insieme ad un generoso e coreografico buffet.
Un po’ di commozione è aleggiata quando Gianfranco Gianotti ha ricordato gli epici scontri intellettuali con Ezio Mancino in tema di traduzione e metodo: sentire i suoi racconti significa confrontarsi con un modo di concepire non solo l’insegnamento delle lingue classiche, ma l’intero sistema-scuola con una passione e una competenza che sono ormai merce rara.
Se Ezio Mancino fosse ancora con noi, sarebbe stato fiero di questa giornata, come hanno sottolineato i suoi familiari, perché lui ha sempre affermato che l’avanzare del nuovo non può che accompagnarsi alla conoscenza delle nostre radici.
Un processo che non può prescindere dall’analisi di quei testi su cui lui ha speso anni di vita per individuare un metodo che si è rivelato innovativo e unico e che sarà quello seguito nei corsi dell’associazione grazie ai docenti del Club.
La realizzazione dell’inaugurazione è stata resa possibile anche grazie all’ottima qualità e organizzazione del catering, a cui va tutta la riconoscenza del Direttivo e degli Amici del CCC.