Archeoricette

Il Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” collabora per l’anno 2013/2014 con l’associazione Archeoricette

Siamo contenti di annunciare che quest’anno inizia una collaborazione con l’associazione Archeoricette, con l’intento di ricreare, anche per gli amici del Club di Cultura Classica, i sapori dell’antichità.

Più precisamente, la collaborazione prevederà due interessanti iniziative: quattro interessanti “chiacchierate” e la cena sociale di Natale in compagnia di antichissimi sapori.

Un ciclo di quattro incontri curati dall’archeologo Generoso Urciuoli (ideatore del progetto):

  1. Dall’Iliade all’Odissea: le abitudini alimentari nei poemi omerici (27/11/2013)
  2. Impastavano con i piedi: le stranezze alimentari degli antichi Egizi secondo Erodoto (22/01/2014)
  3. Non di solo farinata: un’indagine sugli Etruschi, i primi consumatori di pasta sul suolo italico (26/03/2014)
  4. Si fa presto a dire garum: i Romani a tavola durante l’impero (14/05/2014)

 

Primo incontro

“Dall’Iliade all’Odissea: le abitudini alimentari nei poemi omerici”

Mercoledì 27 novembre 2013 alle ore 18 presso l’Istituto “Athenaeum” di via Lombroso 13 si è tenuta la prima chiacchierata con Archeoricette, dal titolo sopra indicato.
L’archeologo Generoso Urciuoli ha intrattenuto il pubblico presente raccontando delle abitudini alimentari degli antichi e di come siamo riusciti oggi a scoprirle. L’incontro, dalla durata di circa un’ora, si è concluso con una vero e proprio assaggio di biscotti direttamente dall’Antica Grecia: Betta Bordone de “L’Aula magna” ha cercato, per gli Amici del CCC, di ricreare i sapori di più di 2000 anni fa, seguendo le indicazioni dell’archeologo Urciuoli!
Pubblichiamo in seguito le foto dell’evento.

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Secondo incontro

“Impastavano con i piedi: le stranezze alimentari degli antichi Egizi secondo Erodoto”

Mercoledì 22 gennaio 2014 alle ore 18 presso l’Istituto “Athenaeum” di via Lombroso 13 si è tenuta la seconda chiacchierata con Archeoricette, dal titolo sopra indicato.
L’archeologo Generoso Urciuoli ha intrattenuto il pubblico presente raccontando delle abitudini alimentari degli antichi Egizi e di come siamo riusciti oggi a scoprirle. L’incontro, dalla durata di circa un’ora, si è concluso nuovamente con una vero e proprio assaggio di biscotti direttamente dalle tombe dei Faraoni: Betta Bordone de “L’Aula magna” ha cercato, per gli Amici del CCC, di ricreare i sapori di più di 2000 anni fa, seguendo le indicazioni dell’archeologo Urciuoli!
Pubblichiamo in seguito le foto dell’evento.

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Terzo incontro

“Non di solo farinata: un’indagine sugli Etruschi, i primi consumatori di pasta sul suolo italico”

Mercoledì 26 marzo 2014 alle ore 18 presso l’Istituto “Athenaeum” di via Lombroso 13 si è tenuta la terza chiacchierata con Archeoricette, dal titolo sopra indicato.
L’archeologo Generoso Urciuoli ha intrattenuto il pubblico presente raccontando delle abitudini alimentari degli antichi e di come siamo riusciti oggi a scoprirle. L’incontro, dalla durata di circa un’ora, si è concluso con una vero e proprio assaggio di farinata!
Pubblichiamo in seguito le foto dell’evento.

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Quarto incontro

“Si fa presto a dire garum: i Romani a tavola durante l’impero”

Mercoledì 14 maggio 2014 alle ore 18 presso l’Istituto “Athenaeum” di via Lombroso 13 si è tenuta la quarta e ultima chiacchierata con Archeoricette, dal titolo sopra indicato.
Cosa hanno potuto assaggiare questa volta i partecipanti alla chiacchierata? I famosi antenati del mostaccioli, chiamati mostaceum, una focaccina dolce realizzata con miele, nocciole e mosto.

 

Ma che cos’è Archeoricette?

Archeoricette è un progetto divulgativo che utilizza diversi media: web, radio, carta e la tavola vera e propria.

L’archeologia è intesa come metodo d’indagine ed è applicata al cibo e alle abitudini alimentari delle civiltà del passato. L’alimento viene interpretato come uno strato archeologico: da solo poco indicativo ma affascinante se contestualizzato, non solo dal punto di vista delle coordinate cronologiche ma anche di quelle geografiche. Il cibo è a tutti gli effetti un manufatto, materia che ha subito una manipolazione, anche solo con la raccolta. L’alimento è al centro di un processo complesso che si realizza con molteplici azioni: conservazione, stoccaggio, trasporto, trasformazione, consumo e smercio, per citarne alcune; quindi il cibo è cultura materiale.

Il risultato delle “indagini” di Archeoricette si concretizza sotto forma di ricetta. In alcuni casi sono ricette vere, tramandate dalle fonti, in altri casi sono delle ricostruzioni realizzate grazie all’analisi del contesto e gli assemblaggi proposti sono verosimili o “filologicamente” accettabili. Quando è stato scritto il primo post di Archeoricette sulla pagina Facebook, l’approccio era quello di, in poche righe, raccontare uno dei tanti aspetti legati alle antiche civiltà e in particolare: le abitudini alimentari. Il post si è trasformato in una ricetta con un contorno storico per contestualizzare il tutto. Ma Archeoricette non è un progetto di “cucina” (intesa nell’accezione contemporanea), anche se lo è. Il primo “ricettario” della storia proveniente dall’area Mesopotamica non porta con sé nessun dato relativo alla quantità degli ingredienti o ai tempi di cottura. Stessa cosa nel più “recente” lavoro di Apicio. Sembra quasi che queste informazioni non fossero fondamentali da trasmettere a tutti, perché appartenenti solo agli addetti ai lavori che si tramandavano con il saper fare “i segreti” del loro mestiere. Esistono le classiche eccezioni che confermano la regola, ma sono poche. Ecco che Archeoricette, anche con le ricette vere ricostruisce, grazie all’analisi del contesto, degli assemblaggi verosimili o “filologicamente” accettabili: insieme al racconto e alla ricetta, vengono date le dosi e i tempi di cottura.

Tutto questo finalizzato alla traduzione o sperimentazione attuale.
Per essere “onesti” da un punto di vista intellettuale e scientifico non si vogliono inventare dei dati che non sono stati tramandati, essendo gli argomenti centrali il cibo e le combinazione degli alimenti tra di loro (ricette) desunte dall’antichità e dai contesti archeologici. In realtà le “archeoricette” esistono da sempre: le librerie sono piene di storie dell’alimentazione e la rete pullula di siti sul cibo antico. Qual è la novità? La presunzione dell’autore porterebbe a rispondere “eppure c’è”!

La speranza è di accompagnare il pubblico in un percorso diverso e, anche se solo per una volta, far pensare “ma dai, non lo avrei mai detto!”.
La conoscenza sulle antiche civiltà spesso è vincolata dalle nozioni acquisite a scuola, con un approccio temporale quasi mai sinottico e sempre eurocentrico; l’omissione sistematica, o quasi, sui punti di contatto tra le civiltà crea la sensazione di popoli ben delineati e “compartimentati” (e per contatto non si intende la guerra e le battaglie ma gli scambi e le compenetrazioni culturali!).
Ecco che il cibo, per Archeoricette, diventa un filtro di analisi per creare un quadro completo e chiaro: ogni popolo, che si è mosso in passato per i motivi più disparati, portava con sé le proprie abitudini alimentari e, venendo a contatto con altre civiltà, da una parte ne assorbiva di nuove, dall’altro imponeva le proprie, creando un risultato originale. Le civiltà antiche sono state più permeabili di quanto si possa immaginare e più dinamiche di quanto si rammenti. Le linee di confine sono state sempre fluttuanti, soprattutto per gli scambi culturali e commerciali, alimenti compresi. E non solo cibo ma tutto ciò che ruota intorno al cibo: i materiali, gli spazi, gli uomini.

I territori oggetto d’indagine in Archeoricette corrispondono a una macroarea che abbraccia il bacino del Mediterraneo e arriva fino al Medio Oriente (coni qualche piccolo salto ancora più a Est). Sono escluse alcune zone dove alimenti
importanti sono stati domesticati e utilizzati. E quindi? Nulla di grave, in nome del pomodoro, sono concesse anche escursioni in Mesoamerica!

archeoricette.com

Per maggiori informazioni:

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